Hai bisogno di cambiare le lampadine della tua casa o del tuo ufficio ma non sai come scegliere quelle giuste? Non ti preoccupare, Arrediorg ti accompagnerà nel luminoso viaggio tra watt, lumen e consumi
Come scegliere la lampadina a basso consumo che fa per te
Per un motivo o per un altro, è arrivato il momento di sostituire le lampadine di casa o dell’ufficio. Sei andato nel migliore negozio d’illuminazione, ma watt, lumen e consumi ti hanno fatto venire il capogiro. Il commerciante ti ha proposto alcuni prodotti ma non ti hanno convinto perchè troppo costosi o con un’illuminazione che non ti ha soddisfatto. Se hai voglia di conoscere quali sono i criteri per scegliere la lampadina che fa per te, prenditi qualche minuto e continua la lettura di questo articolo.
1. Da cosa partire: luce calda o luce fredda?
In commercio esistono lampadine con tonalità di luce calda o fredda. Scegliere la tonalità giusta è un passo decisivo nell’acquisto di una lampadina, perché influirà anche sulla percezione dell’ambiente illuminato. Si può scegliere una lampadina con luce calda per illuminare ambienti che si vogliono rendere confortevoli, come il salotto di casa. Una lampadina con luce fredda è l’ideale, invece, in ambienti di lavoro come gli uffici, dove si svolgono attività che richiedono ottima visibilità, soprattutto per agevolare chi passa le ore a sfogliare documenti o davanti al computer. Le lampade a luce fredda hanno anche un’ottima resa sui piani di lavoro. L’unità di misura per la tonalità della luce sono i gradi Kelvin.
2. Watt e Lumen
Siamo abituati a scegliere una lampadina considerando i watt, che sono l’unità di misura della potenza. In altre parole, i watt ci dicono quanto consumerà la nostra lampadina. Per sapere quanto illuminerà una lampdina devi guardare invece il valore espresso in lumen, che è l’unità di misura del flusso luminoso. Se desideri illuminare un ambiente molto grande dovrai orientarti verso una lampadina sui 1500/2000 lumen, mentre per una lampada da scrivania puoi orientarti su un dispositivo luminoso sui 500 lumen. Tieni conto, però, che all’aumentare dei lumen corrisponde un consumo di energia (e dunque di watt) più elevato.
3. Quando puoi acquista lampadine a basso consumo LED e controlla il consumo energetico
Le lampadine a led (Light Emitting Diode, diodo ad emissione luminosa in italiano) hanno ormai sostituito le vecchie lampadine alogene. Acquistare lampade a led è una scelta ecologica che alleggerirà la bolletta della luce. Oltre ad avere una parità di emissione luminosa rispetto alle lampade a incandescenza, le lampadine a led durano molto di più. Ormai sono prodotte in diversi colori e diverse tonalità di luce (fredda/calda).
Sulla confezione delle lampadine trovi questa etichetta a indicare il consumo energetico; si può trovare anche sulla confezione degli elettrodomestici. Ovviamente la nostra raccomandazione è quella di scegliere lampadine con classe A+++. Se ti va consulta questa guida (scaricabile gratuitamente) su come leggere l’etichetta energetica.
4. Verifica l’attacco
Può sembrare scontato, ma la dimensione dell’attacco è spesso uno dei grandi interrogativi di chi si trova a sostituire una lampadina. Nella maggior parte dei casi avrai a che fare con una lampadina con attacco grande (E27) o attacco piccolo (E14). I numeri 27, 14 etc. indicano il diametro espresso in millimetri della filettatura. Oltre all’attacco con filettatura esistono il B22 (detto a baionetta) e il GU10, quello delle lampade a spot. Per non sbagliare, verifica la tipologia di attacco riportato sull’etichetta del lampadario o dell’applique.
5. Quali lampadine non scegliere
A partire dal 2009, l’Unione europea ha vietato l’utilizzo di lampadine poco ecologiche o con consumi elevati. Nella tabella troverete la lista completa delle lampadine bandite.
-
Anno Tipologia Potenza 2009 lampadine a incandescenza pari o superiore a 100 W 2009 lampadine a incadenscenza con bulbo smerigliato pari o superiore a 100 W 2010 lampadine a incandescenza pari o superiore a 75 W 2018 lampadine alogene tradizionali con classe energetica inferiore a B –
Per i più curiosi ecco una breve storia della lampadina
Forse non lo sai, ma sono trascorsi più di 200 anni dall’invenzione della lampadina. Sicuramente ti sarà già venuto in mente il nome di Thomas Edison, l’inventore statunitense che realizzò più di mille invenzioni. In realtà, Edison non è neanche l’inventore della lampadina a incandescenza, quella formata da un filamento incandescente al passaggio della corrente elettrica.
Se vuoi sapere chi per primo inventò la lampadina nella forma in cui la conosciamo oggi, bisogna tornare al 1802, quando Thomas Edison non era ancora nato. Quell’anno, il chimico inglese Humphry Davy dimostrò il funzionamento della lampada ad arco, destinata a rivoluzionare l’illuminazione pubblica di metà Ottocento per la sua emissione luminosa intensa e bianca, vicina allo spettro solare. Forse il nome di lampada ad arco può suonare più familiare se si pensa che i suoi parenti più prossimi sono le lampadine allo xeno o le lampade usate fino a qualche decina di anni fa nei proiettori per delle sale cinematografiche.
Fu sempre Davy a constatare la possibilità di sfruttare gli effetti luminosi di un filamento di metallo portato all’incandescenza e a gettare le basi per l’invenzione della lampada a incandescenza. Nel 1854 il tedesco Heinrich Goebel, orologiaio di professione, realizzò delle lampadine utilizzando le bottigliette di vetro, nelle quali inseriva, come elemento radiante, una strisciolina di bambù carbonizzato.